Fra pochi giorni, il 29 e il 30 luglio, ci sarà la festa di Sant' Anna, ho ricordi molto belli di questa festa, sebbene io non mi scateno mai sulla pista da ballo , mai bevo tanto o faccio quella che si deve divertire per forza... e non è mai stato così nemmeno nella vecchia discoteca del paese. Mi piacciono le sagre popolari per quello che sono: un groviglio di persone che si radunano in mezzo ad un bosco secolare come quello di S. Anna, che beve al bancone, chi come me le birrette, chi i cocktail, chi i chupiti, il vino , con gente del posto che cucina i pasti per le tavolate montate sotto i vecchi alberi, con le aree illuminate che sconfinano soffusamente poi nel buio selvatico dei boschi circostanti dove accade un po' di tutto, dove per molti si realizza la vera festa. Le sagre sono un occasione, dove è divertente tirare fin quasi all' alba in chiacchiere o romanticismi e allontanarsi dal gruppo o dal chiasso a passo lungo e felpato come i gatti. Le sagre e le feste di paese le ho sempre amate, e sono sempre servite a scopo sociale per riunire chi ha scelto di risiedere qui durante l' anno e chi torna in estate dalla città o da paesi esteri. Ne avrei parlato volentieri con la mia bis bis nonna Luigia di cui ancora adesso i pronipoti raccontano delle mitiche fughe dalla finestra per andare alle feste di paese, facendo arrabbiare il padre durante la sua giovinezza vissuta nei primi decenni dell' '800. Luigia si divertirebbe ancora oggi se potesse partecipare ad una sagra di paese e chissà cosa mi racconterebbe delle sagre ai tempi suoi e come si stupirebbe di come sono i bardigiani di oggi !
Feste campestri dove sentire parlare dialetto, inglese e francese, italiano tutti mescolati, feste dove camminare sul suolo polveroso, e dove vestirsi molto "alla buona" perchè un vestito fighetto si rovinerebbe, luoghi che fa un effetto sempre strano tornarci di giorno e pensare alle scene che si sono svolte nelle tanti notti di festa susseguitesi negli anni, feste a cui pensi quando senti suonare il liscio o la musica dance, feste che in qualche modo hanno dato il battesimo alla giovinezza dei bardigiani. Feste riferite a Santi, ma gustosamente profane e un poco peccaminose, feste che poi credo siano meglio di una serata modaiola con tutta la gente impettita, trattenuta nei gesti e nei discorsi e con un calice semi vuoto in mano.
SANT' ANNA E LA MOSTRA DEL CAVALLO BARDIGIANO
Feste di Sant' Anna, di San Pietro a Boccolo e Mostra del Cavallo Bardigiano, la razza di cavallo autoctono presente sul territorio da più di 600 anni , una razza che dopo le due guerre mondiali e l' arrivo dei trattori, rischiava di scomparire anche per ignobili decreti statali, che grazie alla ribellione degli allevatori con la loro attuazione di accoppiamenti coatti, ha meritato un nuovo e intelligente decreto negli anni 70 che tutela la purezza del Cavallo Bardigiano grazie anche ad un registro genealogico. La festa del Cavallo Bardigiano riunisce dal 1977 allevatori, fan, gente del posto e si svolge vicino al fiume Ceno, dando vita ad una festa sociale dove si mangia, si beve e si assiste alle esibizioni e premiazioni dei cavalli, i cui allevatori li portano qui da tutta Italia. Durante l' evento che dura dal 5 al 6 agosto, anche se le gare sono molto importanti, hanno una certa importanza anche le relazioni pubbliche e commerciali, con compravendita di cavalli, la creazione di rapporti di lavoro, senza contare l' importante scopo sociale dell'evento. Ho sempre molto amato andare a questa festa, con la mamma giravamo tutte le bancarelle, dopo che passavamo in rassegna i nostri cavalli ma anche quelli degli amici di famiglia, prendevamo il gelato e ci sedevamo vicino al laghetto delle trote. Penso sempre agli alberi alti con la luce del sole che entra piano piano e riparano dalla calura estiva i cavalli e la gente, ricordo il rumore delle cicale e dei grilli, il vociare delle persone, la soddisfazione degli acquisti artigianali alla mostra, le gustose trote alla griglia con patatine, la festa vissuta di giorno e di notte al lago Monti, odore di vino rosso e birra, situazioni deliranti al momento di caricare i cavalli per il rientro e parcheggiare prima e dopo, stivali e scarponi impolverati, le canzoni di Eros Ramazzotti al banco delle musicassette nel 1996 e lo sbocciare delle situazioni. Banchi del mercatino con camicie a quadri e stivali da cowboy e soldatino presi nel 2003, gli orecchini a forma di pappagallo e il banchetto per arredare la casa boho chic già negli anni '90. La mostra del cavallo è un po' anche la mia vita e le tante edizioni che ho vissuto fin da quando ero in fasce, i ricordi di una vita semplice in Appennino, un grande amore totale per i cavalli, l' emozione di vedere la loro potenza quando scappano ed è come se mandassero a quel paese i padroni, la voglia di imitarli sempre...
SANT' ANNA E LA MOSTRA DEL CAVALLO BARDIGIANO
Feste di Sant' Anna, di San Pietro a Boccolo e Mostra del Cavallo Bardigiano, la razza di cavallo autoctono presente sul territorio da più di 600 anni , una razza che dopo le due guerre mondiali e l' arrivo dei trattori, rischiava di scomparire anche per ignobili decreti statali, che grazie alla ribellione degli allevatori con la loro attuazione di accoppiamenti coatti, ha meritato un nuovo e intelligente decreto negli anni 70 che tutela la purezza del Cavallo Bardigiano grazie anche ad un registro genealogico. La festa del Cavallo Bardigiano riunisce dal 1977 allevatori, fan, gente del posto e si svolge vicino al fiume Ceno, dando vita ad una festa sociale dove si mangia, si beve e si assiste alle esibizioni e premiazioni dei cavalli, i cui allevatori li portano qui da tutta Italia. Durante l' evento che dura dal 5 al 6 agosto, anche se le gare sono molto importanti, hanno una certa importanza anche le relazioni pubbliche e commerciali, con compravendita di cavalli, la creazione di rapporti di lavoro, senza contare l' importante scopo sociale dell'evento. Ho sempre molto amato andare a questa festa, con la mamma giravamo tutte le bancarelle, dopo che passavamo in rassegna i nostri cavalli ma anche quelli degli amici di famiglia, prendevamo il gelato e ci sedevamo vicino al laghetto delle trote. Penso sempre agli alberi alti con la luce del sole che entra piano piano e riparano dalla calura estiva i cavalli e la gente, ricordo il rumore delle cicale e dei grilli, il vociare delle persone, la soddisfazione degli acquisti artigianali alla mostra, le gustose trote alla griglia con patatine, la festa vissuta di giorno e di notte al lago Monti, odore di vino rosso e birra, situazioni deliranti al momento di caricare i cavalli per il rientro e parcheggiare prima e dopo, stivali e scarponi impolverati, le canzoni di Eros Ramazzotti al banco delle musicassette nel 1996 e lo sbocciare delle situazioni. Banchi del mercatino con camicie a quadri e stivali da cowboy e soldatino presi nel 2003, gli orecchini a forma di pappagallo e il banchetto per arredare la casa boho chic già negli anni '90. La mostra del cavallo è un po' anche la mia vita e le tante edizioni che ho vissuto fin da quando ero in fasce, i ricordi di una vita semplice in Appennino, un grande amore totale per i cavalli, l' emozione di vedere la loro potenza quando scappano ed è come se mandassero a quel paese i padroni, la voglia di imitarli sempre...
FOTO GENTILMENTE FORNITE DA IRENE OBERTELLI, LE FOTO NON DIFFERENZIATE DAL WATERMARK, "IRENE OBERTELLI", SONO DI FRANCO DALLANEGRA |
CURIOSITA' SU BARDI :
Il Bardigiano tipo è molto diverso dal tipico fighetto di città, sebbene anche qui le categorie sociali sono tante e c'è chi è più o meno montanaro o se la tira. Tanti sono andati via per lavoro ma permane una buona parte di persone come me, molto legate a questi luoghi e che lavorano qui in diversissimi settori. Qui convergono forme di linguaggio dialettale, dialetto vero e proprio, fine italiano da salotto, inglese di Londra, gallese e francese. Notevole influenza sulle nostre forme linguistiche, è stata data dai liguri nonchè dalla presenza francese post - napoleonica. Inoltre è molto importante sottolineare che almeno dal '700, gli abitanti della Valceno e della vicina Val Nure e Val Taro, si sono espressi in esperienze migratorie misurandosi con mestieri quali l' artista di strada, l' artigiano, il ristoratore, l' operaio, il venditore etc. In alcune località tutti si dirigevano verso la Francia, in altre verso il Regno Unito o gli Stati Uniti, ma specie fino all' 800 si esplorava il Nord e l' Est dell' Europa e anche l' Africa e in questo gli ammaestratori di animali detti Orsanti hanno fatto scuola. Mio nonno Giovanni era uno dei famosi scaldini di Boccolo e i bisnonni Bartolomeo e Marianna erano suonatori nelle strade di Stoccolma.
Oggi il maggiore benessere di una terrà che per secoli fu poverissima anche per colpa delle pesantissime tasse che sottomettevano le classi sociali meno abbienti, permette una maggior lentezza nell' affrontare le giornate e una qualità della vita molto alta.
Si fanno aperitivi molto lunghi sia la mattina tarda che il pomeriggio ma nei bar si incontra sia gente vestita bene tanto come molte persone con gli abiti da lavoro. Si mangiano tanto pane e salumi e formaggi e molto spesso chi sta tornando in città o all' estero si porta dietro il nostro pane anche in aereo. Altre specialità sono i primi come i crocetti, tanti tipi di tortelli, le torte salate. Inutile dire che la maggior parte della gente è carnivora e in tantissimi amano la selvaggina. A Bardi si incontrano cani che girano da soli ma che non sono randagi semplicemente amano comportarsi come persone facendo il giro delle vie. Uno di loro mi aspetta sempre al parcheggio. Non è raro che i caprioli si facciano un giro nelle strade del paese e i boschi sono così attaccati ai centri abitati che altrettanto facile è l' incontro ravvicinato con i cinghiali. Circolano moltissimi mezzi agricoli accanto a mercedes, audi e moto. Come ho detto, Bardi è un paese turistico dominato dalla storia millenaria del Castello, l' impronta nobiliare dei Landi quando era principato e di Maria Luigia quando era già sotto i Farnese. Tante bambine nell' 800 erano battezzate "Luigia". Bardi ha dato i natali a personaggi importanti come la Devota Margherita Antoniazzi, fondatrice della prima scuola pubblica in Italia, il Capitano Pietro Cella, medaglia d' Oro per l' esperienza delle guerre coloniali in Africa, il cardinale Samorè, consigliere papale e con un ruolo di valorizzatore della cultura locale, Frank Berni, ricchissimo fondatore di una catena di ristoranti e benefattore per gli enti di Bardi.
Va detto che vantiamo anche una razza animale speciale, che da origine alla Mostra del Cavallo menzionata prima : il Cavallo Bardigiano antico forse quanto Bardi, per il quale per tutelarne la purezza di razza, come detto prima, fu emesso un decreto ministeriale dopo che gli allevatori si ribellarono a precedenti direttive agricole che ne mettevano in discussione il dna . A Bardi tutto è sempre stato unico, anche la storia del '900 : combattimenti molto forti durante la seconda guerra mondiale e addirittura, Bardi ha anche ospitato un gruppo di ribelli slavi prima della seconda Guerra Mondiale che si esercitarono nella zona di Vischeto.
Tantissime frazioni di Bardi e confinanti col comune di Bardi, hanno un antichissima origine testimoniata ancora oggi dalle fondamenta delle chiese e da primordiali rovine di castelli molto più' piccoli rispetto alla fortezza eretta su un imponente roccia di diaspro rosso. Di rocce, per gli appassionati di trekking e camminate se ne vedono moltissime in queste valli e boschi meravigliosi in cui trovare anche vecchi villaggi abbandonati come Scapini e Lavacchielli, meta degli appassionati di mistero. Bardi è anche una delle tappe della Via degli Abati e nella vallata si incontrano punti panoramici di grande valore naturalistico, per ammirare anche il fiume Ceno e alcuni antichi ponti eretti al tempo di Maria Luigia.
Oggi Bardi è salito alla ribalta per la questione "Imu e pensionati di Bardi residenti all' estero" , in cui ancora una volta lo stato italiano fa una brutta figura per aver voluto per l' ennesima volta svantaggiare i piccoli centri con enormi tassazioni e rimborsi assenti, ma il comune sta portando avanti una dignitosa battaglia per richiedere giustizia, anche se purtroppo in molti non hanno nemmeno compreso la natura della vicenda.
Se passate a Bardi, venite a trovarmi all' Uffcio Turistico dove vi illustrerò maggiori dettagli sulla nostra storia, mentre sul web potete trovare le info gli eventi di Bardi e dintorni sulla pagina facebook e il profilo instagram dell' Ufficio cliccando i link sottostanti.
Altro link per monitorare il calendario EVENTI BARDI 2017 è su Valcenoweb.it , con l' importante contributo di Beppe Conti, una delle memorie storiche più note del paese :
LINK EVENTI :
Festa di Sant' Anna 30 - 31 Luglio , secolare castagneto di Pieve di Gravago di Val Noveglia :
EVENTO FACEBOOK : facebook.com/asdvalnoveglia/
LINK GOOGLE MAPS : COME ARRIVARE
Festa del Cavallo Bardigiano in Località Lago Monti, 05 - 06 Agosto :
EVENTO FACEBOOK : facebook.com/bardigianopower/
GOOGLE MAPS : COME ARRIVARE
CASTELLO DI BARDI : www.facebook.com/castellodibardi/
FANPAGE TURISTICHE : facebook.com/Ufficio-Turistico-Bardi
AGOSTO APERTO TUTTI I GIORNI : 10.30-12.30 - 16.30-18.30R
INSTAGRAM : Ufficio Turismo Bardi su Instagram
VALCENO WEB : www.valcenoweb.it
VIA DEGLI ABATI : www.facebook.com/Via-degli-Abati